martedì 15 luglio 2014

Voleteci bene!

Su un muro dell'Ostello Bello di Milano c'è la scritta "Sparate pure al pianista ma al piano voleteci bene". Mi è venuta in mente pensando alla navigazione della nuova ZATTERA # 11 di ICHOME il cui imbarco è previsto per giovedì 17 luglio 2014 alle 19 presso la Key Gallery di Via Borsieri, in collaborazione con l'associazione Carmilla. 
Quelli che hanno seguito tra il 2009 e il 2012 le 10 zattere precedenti ai tempi di via Carpi e via Stoppani sanno cosa siano e hanno condiviso lo spirito che le ha animate. 
Scrivo quindi per gli altri, quelli che sulle zattere non ci sono ancora saliti.
Il concetto principale è la sopravvivenza, come recita anche il titolo della mostra esposta contemporaneamente nella galleria, su un legno delicato e apparentemente debole ma  inaffondabile e facile da conquistare anche in mezzo al mare: un legno su cui ci si può salvare la vita.
Su quelle zattere sono saliti pensieri, dolori, gioie, aspirazioni, amici e amiche, narratori, poetesse, madri soccorritrici di piccoli sventurati, scrittrici mirabili di Sardegna, portatrici di valori usciti dalle condanne carcerarie, migranti e migrazioni, antimafia e lotte sociali, ceramiche, libri, collane e fotografie sostenibili.
Poi...a dicembre 2012 abbiamo dovuto tirarla a secco, Paola e io, la zattera ideale, perché la crisi ci aveva stroncato. L'ultimo negozio ha chiuso il 23 dicembre di quell'anno sulle note di clarinetti, fisarmoniche, cantici di ringraziamento e tante lacrime. 
Per quasi 20 mesi le zattere sono state abbandonate sulla spiaggia sommerse dalle alghe delle difficoltà contingenti, dalle sofferenze personali e anche dall'indifferenza, tutti elementi negativi che hanno allontanato energie e cuori dalle cime e dalla rotta.
Ora l'ho ributtata in mare con ambizioni piccole piccole ma vive, ho creato il progetto sei x sei, fatto di fotografie mie di ricerca che – ancor più delle altre presentate in ICHOME – stravolgono il mercato ufficiale e stitico della fotografia d'autore in questa nazione. Si tratta di piccolissime stampe che riducono ulteriormente il costo di produzione e il loro valore commerciale pur presentandosi in splendidi passepartout da collezione (regalatimi dall'amico Ermes Miceli). Dentro trovano posto stampe di 6 x 6 cm in bianco e nero e a colori che continuano a narrare la storia di un artista indipendente che ha deciso ancora una volta di non mollare, di cercare a continuare, camminando sempre più piano e respirando a bassa voce. Ma... come dice il mio fratello adottivo Pino Piatti "la sostenibilità va sostenuta", l'arte sociale, quella sostenibile e l'arte indipendente in generale, vanno sostenute perché la morte lavorativa di un artista indipendente è una perdita per tutti. Ecco allora che ritorna la frase dell'inizio per fugare i sospetti di personalismi: seguite il mio lavoro (e ora che è molto economico acquistatelo pure, se volete) per aiutarmi a continuare, ma prima di tutto sostenete l'arte indipendente dovunque essa di annidi, si nasconda, stia soffrendo. Gli artisti sociali, indipendenti, hanno bisogno che gli si rivolga sempre la stessa domanda, qualunque sia la loro arte: cosa possiamo fare per te? E la risposta più bella è sostenerci, aiutarci, far circolare le nostre opere, discuterle, magari criticarle, salire sulla zattera # 11 e, soprattutto, all'arte... voleteci bene!